ASSEGNAMENTO >> 21. Leggi “Le Assistenze e la Società”

LE ASSISTENZE E LA SOCIETÀ

Un’assistenza implica una certa responsabilità. Nel corso della sua vita, una persona ha l’occasione di influenzarne molte altre. Così a volte vi potrà capitare di imbattervi in uno sconosciuto che potrebbe trarre beneficio da un procedimento di assistenza.

In una circostanza del genere, il vostro atteggiamento deve risultare diretto e positivo. Siate professionali e decisi. Non importa che chiediate il permesso di fare l’assistenza, fatela. Se intendete aiutare uno sconosciuto, aiutatelo e basta. Non perdete tempo a spiegare ai presenti che cosa vi apprestate a fare o ad aspettare che qualcuno vi dia il permesso. Se vi trovate sul luogo di un incidente e vi comportate come se aveste assunto il comando, tale comando sarà vostro. Questa è una parte essenziale di ciò che si deve sapere per essere in grado di fare un’assistenza. Se lo fate bene, di sicuro le assistenze che farete daranno buoni risultati.

Prendiamo come esempio la scena di un grave incidente, con la gente che vi si accalca tutt’intorno. La polizia cerca di far indietreggiare le persone. Fatevi largo fra la folla, chinatevi sul ferito e dategli un’assistenza. Se saprete trasmettere sufficientemente la vostra presenza, tutti gli altri si renderanno conto che siete voi la persona presente. Manifestazioni quali panico, preoccupazione, meraviglia, agitazione, guardare con lo sguardo perso nel vuoto, chiedersi che cosa c’è che non va o cosa deve essere fatto, non fanno parte del vostro comportamento quando fate un’assistenza. Freddezza, calma e padronanza di sé devono essere la nota dominante del vostro atteggiamento. Dovete capire che, per avere il controllo di una situazione, è solo necessario essere più lì degli altri. Non è questione di magia. Siate semplicemente presenti; le altre persone che stanno intorno non lo sono. E se lo siete abbastanza, allora una persona se ne tirerà fuori e continuerà a vivere.

Per prima cosa, quando fate un’assistenza, mettete ordine dove vi trovate, a meno che non dobbiate fare delle azioni immediate di pronto soccorso.

Il pronto soccorso ha sempre la precedenza rispetto a un’assistenza. Bisogna sempre vagliare la situazione per stabilire il tipo di pronto soccorso necessario e in che misura. Potreste trovarvi a soccorrere una persona che ha la febbre a 40 e che ha bisogno di stendersi e di essere rinfrescata prima di ricevere un’assistenza. E, per quanto eccessivo sia il valore che viene dato agli antibiotici, in un caso del genere un’iniezione potrebbe tornare più utile di un’assistenza.

Un buon esempio potrebbe essere quello di una persona che sta lavando i piatti in cucina. Ad un certo momento si sente un gran fracasso. La persona è caduta sul pavimento, e nel cadere ha afferrato un coltello e si è tagliata la mano. Una delle prime cose che dovreste fare è di avvolgere una fascia intorno alla sua mano, perché smetta di sanguinare. Un’ulteriore azione di pronto soccorso consisterebbe nel raccogliere i piatti e riporli nel lavello e nel liberare il pavimento dai cocci ammucchiandoli ordinatamente in un angolo. Queste sono le prime cose da fare per riprendere il controllo.

Dopo aver proceduto in questo modo, dovreste farle un’assistenza. È meglio che l’assistenza venga fatta sul luogo dell’infortunio, piuttosto che spostare la persona altrove. Forse è il contrario di quello che riterreste giusto, ma è la cosa corretta da fare, ed è la ragione per cui mettete ordine nell’ambiente, come prima cosa. Per far guarire una mano ferita, dovete mettere ordine in una zona e raggio più ampi di quello della sola mano infortunata. Se capite che la vostra responsabilità va ben oltre la zona di confusione più immediata, otterrete maggiori risultati. Se portate ordine in un area più ampia, porterete ordine anche nell’area più ristretta.

È da folli recarsi sulla scena di un incidente, dove di certo distruzione e caos non mancano, senza avere acquisito nozioni di pronto soccorso. Ricordate che spesso, prima di poter fare un’assistenza, potreste dover escogitare un qualche modo di controllare, trattare e dirigere gli addetti che intralciano il vostro operato. In circostanze come queste, quando è necessario, il procedimento di assistenza richiede che controlliate l’intero ambiente e chi vi aiuta nel fare l’assistenza.

In qualità di individui che conoscono e usano la tecnologia di Scientology, avete tutta la responsabilità e il diritto di alleviare il dolore, quando v’imbattete in esso. La religione esiste in buona parte per risolvere i turbamenti e i travagli della vita. E in questi sono incluse anche le sofferenze spirituali causate da difficoltà fisiche.

L’area intorno ad una persona ferita è spesso caotica e disordinata.

Mettervi ordine può diminuire la confusione e ristabilire il controllo.

Un procedimento di assistenza può produrre risultati migliori se, per prima cosa, si presta un po’ d’attenzione all’ambiente.

Molto prima degli Apostoli di Cristo, i ministri avevano, tra le loro mansioni, quella di provvedere ai travagli spirituali della loro gente. Essi si occupavano principalmente di dare conforto spirituale e di aiutare le persone a migliorare. Quando la sofferenza fisica gli impediva di farlo, essi hanno agito. Dedicarsi soltanto a lenire le sofferenze fisiche è, ovviamente, come dichiarare che il corpo è più importante dell’identità spirituale di una persona, e naturalmente non è così. Il tormento fisico, tuttavia, può turbare fino a tal punto un essere, da fargli abbandonare ogni aspirazione al miglioramento e da fargli cercare il modo di far cessare la sua sofferenza. Un medico è uno specialista nella cura delle malattie o delle condizioni fisiche non più ottimali. In alcuni casi può riuscirvi. Assistere il paziente per permettergli di guarire meglio, non significa invadere il territorio del medico. Inoltre tutti i mali di natura puramente spirituale non rientrano nella sfera della medicina.

Su un altro versante, lo “psich–iatra” e lo “psico–logo” hanno attinto il loro nome dalla religione, poiché psiche significa anima. Essi, a quanto dicono le statistiche, non ottengono lo stesso successo dei preti nell’alleviare i turbamenti mentali. Cercano però, in chiave moderna, di ottenere gli stessi risultati utilizzando farmaci, ipnosi o mezzi fisici. In definitiva, procurano più danno di quanto aiutino.

Le persone che hanno una conoscenza spirituale, hanno la responsabilità, di fronte al loro prossimo, di alleviare la sofferenza. Vi sono molti modi per farlo, senza bisogno di ricorrere a farmaci, ipnosi, elettroshock, chirurgia o violenza fisica.

Il principale metodo per alleviare la sofferenza è l’assistenza.

Poiché abbiamo la conoscenza di come fare le assistenze ed essendo assai semplice imparare a farle, non dovremmo trascurare quelle persone che ne potrebbero beneficiare.

Se volete veramente aiutare il vostro prossimo, vale davvero la pena imparare queste tecniche e ottenere i risultati che possono dare.

il punto centrale o più importante o il tema di qualcosa.

speranze, forti desideri o ambizioni di conseguire qualche meta od obiettivo. La parola significa anche la meta od oggetto desiderato.